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al testo di Giovanni Rossato
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La poesia accompagna la vita il suo lavoro è parola la sua morte è esercizio di vita.
La parola è camminare (nei giorni) e la vita è camminare già prima nella terra della morte.
E’ nella vita che hai mosso i tuoi passi troppi o troppo pochi esercizio di morte
e l’anima è chiusa nel corpo troppo vuota o troppo piena per la terra o per il cielo
e l’anima è esule sempre esule il suo posto è altrove
e l’anima è dentro come nel corpo in una gabbia
natura dell’essere altrove,
cosa ci ha fatto persona? Cosa il dono della vita?
Furono giorni e furono ore, tempo, i minuti sempre troppo pochi sempre troppi
densità dello stare al mondo
i giorni non bastano mai il tempo non è nostro, vive in noi,
ti fu dato tempo insufficiente per le strade da percorrere, e la strada che poteva portarti altrove ti ha portato qui.
Occorre guardare oltre aspettare forse, forse è il tempo mai bastante, a volte troppo, il tempo che resterà, malgrado tutto, malgrado noi.
sera 4 dicembre 2019 per Camilla |
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